"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
Comincia da qui:
Qualcosa sull'autore si trova in about (bio e info);
Le ragioni e i motivi di questo spazio web sono tutte in terre alte La sezione che più ci piace è senza dubbio landscape
Di seguito le ultime cose pubblicate su geo360.it: indubbiamente si può cominciare anche da qui.
Con cosa nell’animo?

Arrivò l’ordine per gli alpini del Val Brenta di uscire dal trincerone che circondava tutto il lato occidentale di cima Lasteati fino al valico di Forcella Magna, la mattina del 16 giugno 1916 i soldati italiani lasciarono queste postazioni diretti ai laghi sottostanti, il comando era di oltrepassarli e occupare con la forza delle armi la vicina cima Socede, difesa da postazioni di Landesschützen.
La Maschinengewehr Patent Schwarzlose era la mitragliatrice pesante d’ordinanza che i soldati dell’Imperial regio Esercito usarono contro gli alpini del Val Brenta, per respingerli. Una difesa vittoriosa e inutile: ai primi di luglio i militari dell’esercito austroungarico si ritirarono più a ovest.
I laghi Lasteati sono un luogo di rara bellezza, colmo di vita e straripante di biodiversità.
Quali sentimenti invece occupavano la mente di quelli che dopo l’inutile battaglia portarono via i corpi dei caduti per deporli di qua e di la dal fronte presso i cimiteri militari di Malga Sorgazza e Malga Conseria?
Quali oggi i nostri?
Tutte le immagini e i loro diritti sono riservati - Matteo Visintainer