“Dal Garda alle Dolomiti”, il grande Atlante della Flora Trentina.

Altopiano delle Pale di San Martino. Mavic 2 PRO + Nikon D600 14 – 24 mm. Click sulla anteprima per navigare l’immagine.

Dicembre 2019. Al Museo Civico di Rovereto si inaugura la mostra temporanea “Ci vuole un fiore” all’interno dell’esposizione le sale multimediali ospitano le immagini del progetto “Plantae & Habitat”; è un lavoro vasto e ambizioso ideato con l’intento di rappresentare in maniera immersiva la ricchezza della biodiversità vegetale, la molteplicità ambientale e la variabilità paesaggistica del territorio della Provincia Autonoma di Trento.

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L’interfaccia di navigazione di “Plantae & habitat”
Lac del Vedes in Valle di Cembra. Mavic 2 PRO + scatto dal basso.

Gennaio 2019. La dott.ssa Giulia Tomasi botanica e curatrice della Fondazione Museo Civico di Rovereto contatta due professionisti, ha in mente un progetto molto interessante, complesso e impegnativo. C’è un incontro, ai due vengono presentati il dott. Filippo Prosser e il dott. Alessio Bertolli fra i massimi esperti di botanica del territorio trentino. In breve le idee sono condivise: la prestigiosa istituzione della città della quercia si appresta a dare alle stampe un volume straordinario, un testo che sarà una pietra miliare per lo studio della flora del Trentino, l’opera di riferimento per i botanici negli anni a venire. “Flora del Trentino” è l’atlante completo delle oltre 2.500 specie vegetali del Trentino, un testo enciclopedico frutto del lavoro di 30 anni di ricerche e rilevamenti in cui sono raccolti più di 1.327.000 dati prodotti da oltre 650 rilevatori. La direttora della FMCR dott.ssa Alessandra Cattoi e lo staff della sezione botanica vogliono realizzare una mostra temporanea che celebri questo evento; la parte multimediale deve essere accattivante e coinvolgente, divulgativa, ma senza nessuna deroga o rinuncia ad un approccio scientifico molto rigoroso; interattiva, innovativa e scenografica, facilmente fruibile nella sede museale, ma anche intuitiva e portabile on line su ogni tipo di device.

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Alcuni esempi delle 200 schede interattive inegrate nel progetto Plantae & habitat
Genziana brentae, il raro endemismo delle Dolomiti Trentine scoperto e studiato da Prosser e Bertolli

Plantae & Habitat è il frutto di questa sfida raccolta e abbracciata dal dott. Matteo Visintainer (dottore in scienze naturali, docente, fotografo, pilota di SAPR) e dal dott. Marco Stucchi (fotografo, esperto di comunicazione e multimedialità, professionista nella pianificazione di eventi ICT). Plantae & Habitat è il risultato di un lavoro che esige ingegno, dedizione, pianificazione accurata, gestione oculata delle tempistiche, esperienza e profonda conoscenza del territorio, oltre a notevoli capacità tecniche.

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Incuriositi dal nostro drone un gruppo di femmine e giovani stambecchi ci tengono d’occhio. Val Contrin, gruppo della Marmolada.

Si parte alla metà di marzo 2019 per fotografare le specie che espongono i loro petali prima di emettere le foglie e si prosegue a scattare per tutta l’estate fino in autunno, alla ricerca di spettacolari fioriture collettive o rare specie endemiche presenti solo in ambienti tutelati. Tutti i piani altitudinali del Trentino devono essere rappresentati, dal fondovalle fino a quote difficili da raggiungere senza attrezzatura ed adeguata esperienza escursionistica.

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Passo Ombretta, ai piedi della mestosa parete Sud della Marmolada

Teste panoramiche, droni, batterie, camere, cavalletti tutto il materiale fotografico deve essere trasportabile a spalla, insieme con devices e software per l’orientamento di precisione. Nella pianificazione un’attenzione speciale va posta alle previsioni meteorologiche, è decisivo trovarsi sui versanti nelle giuste condizioni meteo e di illuminazione. Sentieri, percorsi e tempistiche sono pianificati in base alle precise indicazioni geografiche, corografiche e fenologiche degli esperti.

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Val Brenta, fotografia sferica scattata con l’utilizzo del drone al di sopra del locus classicus della Genziana brentae

E’ una collaborazione che inaugura un modo innovativo di presentare il territorio e l’ambiente naturale: per la prima volta il mondo vegetale del Trentino è mostrato attraverso una tecnica fotografia che attrae il visitatore coinvolgendolo in un percorso dinamico, con fotografie navigabili assolutamente inedite e prospettive costituite di immagini sferiche scattate dall’interno delle fitocenosi e catturate dall’alto con fotocamere montate su droni.

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La veduta delle Pale di San Martino dalla Cima della Rosetta

Plantae & Habitat è un viaggio interattivo che permette di abbracciare idealmente tutto il Trentino: dai 70 m s.l.m della foce del Sarca sul Lago di Garda, una piccola area “mediterranea” con le sue ordinate file di olivi su coltivi terrazzati al fianco di intricate leccete, fino a superare i 3000 m nelle solitarie aree di alta montagna a ridosso del piano nivale, dove i cespugli nani e i sorprendenti pulvini delle piante rupestri spingono nelle fratture delle rocce le loro tenaci radici e fioriscono corolle dai colori incredibilmente saturi, al cospetto delle cime più elevate dei gruppi montuosi delle Dolomiti.

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Dactyloriza majalis è una rara orchidea, specie inserita nella lista rossa provinciale.

Plantae & Habitat presenta e descrive fotograficamente località e ambienti emblematici della biodiversità e variabilità ecologica e geomorfologica del Trentino, nelle panofotografie sferiche sono a disposizione del navigatore ben 200 schede interattive con fotografie di dettaglio e testi di grande rigore scientifico redatti dai più autorevoli esperti botanici della regione, che presentano altrettante specie vegetali per così dire “sorprese” nel loro habitat. Dal mutevole substrato ghiaioso del fiume Brenta che scorrendo verso la pianura solca una grande valle pedemontana del Trentino orientale, fino ai depositi morenici dell’alta Valle di Nardis a ridosso delle vedrette dei ghiacciai nel cuore del massiccio intrusivo dell’Adamello dove lande selvagge a clima subpolare formano aspri paesaggi di roccia e neve.

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Valle di Nardis, nel cuore del massiccio intrusivo dell’Adamello, al cospetto della Cima Presanella (3458 m)

Il visitatore può ammirare ambienti nascosti dal fascino inaspettato come i dolci pendii dei prati da sfalcio dei masi alti di Tremalzo nelle prealpi Ledrensi, testimoni di un fecondo e sostenibile rapporto millenario fra le popolazioni che da sempre abitano “l’alpe” e l’ambiente naturale delle zone di media montagna, o curiosare da vicino la misteriosa natura di zone che nei secoli sono rimaste lontane da ogni attività antropica e ora vengono gelosamente tutelate, scrigno di altissima naturalità, come il SIC della splendida torbiera al Lac del Vedes; un’area protetta di interesse comunitario profondamente immersa nei boschi che ricoprono i porfidi quarziferi al limite meridionale della antichissima effusione riolitica atesina.

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Papaver alpinum

Per Plantae & Habitat Visintainer e Stucchi sono entrati nelle grandi aree protette della regione alpina per raccontarle percorrendo vallate scenografiche e paesaggi iconici e svelare la loro straordinaria biodiversità famosa fra gli esperti di botanica: la magnifica Val de La Mare nel grande Parco Naturale dello Stelvio, La Val Brenta nel cuore del Parco Adamello – Brenta, la stupenda Val Venegia nel territorio del Parco Paneveggio – Pale San Martino, la Valle del Contrin nell’area Dolomiti UNESCO.

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Plantae & Habitat è un viaggio attraverso il mutare temporale delle stagioni: vi ritroviamo documentata la fioritura del raro Colchicum bulbocodium, che spunta la sua corolla vistosa già verso l’equinozio sulle cenge e i passaggi sotto roccia esposti a Sud, sospeso su vertiginosi precipizi sopra la Val Lagarina; ma ci sono anche specie dalle fioriture tardive al limite della vegetazione come Saxifraga facchini, che attende lo scioglimento delle nevi in alta quota per fiorire nell’unico momento favorevole sul finire della breve stagione vegetativa del piano subnivale.

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Noccea Rotundifolia, la vita fra i nostri sassi: una specie che colonizza i ghiaioni e i terreni di versante mobili dell’ambiente dolomitico

Plantae & Habitat documenta e descrive gli aspetti ambientali delle specie più diffuse e conosciute come i maestosi abeti di Pejo o i cirmoli della Val Duron, ma anche rari endemismi fotografati nel lucus classicus dove sono stati descritti per la prima volta, come la preziosa campanula di Moretti nel gruppo del Catinaccio, o la rarissima genziana del Brenta sulle balze rocciose in vista della Vedretta degli Sfulmini.

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Campanula morettiana è inserita nell’allegato IV della direttiva 92/43 “Habitat”. Fotografata in Val Udai, locus classicus della specie

Per Plantae & Habitat si è fatto ampio uso di fotografie e filmati catturati grazie all’uso del drone, documentando in questo modo anche gli aspetti abiotici dell’ecosistema e la diversità geomorfologica dei diversi substrati: le bianche tonaliti dell’Adamello, le scure rocce metamorfiche del gruppo dell’Ortles – Cevedale, i porfidi della Val di Cembra, le nere lave basaltiche della Val Duron, e certamente le chiare dolomie che formano le inconfondibili pareti dei Monti Pallidi. Sostenuto all’interessamento e dal patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco, Plantae & Habitat è cresciuto arricchendosi di molte immagini provenienti dai massicci dolomitici del territorio trentino: il Brenta, le Pale di San Martino, il Catinaccio e la regina delle Dolomiti: la Marmolada.

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Val de la Mare. Parco Nazionale dello Stelvio.
Cascata in Val Udai
Silene acaulis
Rododendron ferrugineum
Linaria alpina

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