"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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La fronte stanca

Mi guardava un poco perplessa quando le ho proposto di proseguire per il sentiero glaciologico: è una traccia che percorre, attraversandola per lungo, tutta la vedretta di Solda ai piedi dei giganti Zebrù e Ortles. Alla fine comunque, dopo la facile cima Coston, siamo scesi per percorrerlo. Il ghiacciaio si muove ancora, ma il bilancio di massa è negativo e la superficie è interamente coperta da detrito; blocchi mobili scivolano, oppure precipitano entro profonde cavità alla base delle quali, lo si intuisce dai suoni che ne escono, scorre l’acqua di fusione prodotto della conversione in liquido di ghiaccio antico.


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