"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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Il vero dono della montagna

“Il vero dono [della montagna] non è il fatto che fornisca un campo di prova o di scontro, qualcosa da superare o da conquistare […]. C’è un altro aspetto molto più gentile e più potente. La montagna reinnesca in noi la capacità di meravigliarci di fronte alle più semplici operazioni del mondo fisico: i gorghi scuri che l’acqua disegna sotto una lastra di ghiaccio, lo spostamento apparentemente senza causa di una pietra in un canale di sfasciumi, tastare le scanalatura di una pietra dove sia passato il ghiaccio, la sensazione di morbidezza di un rivestimento di muschio sui lati sottovento di alberi e sassi”
R. Macfarlane – Montagne della mente
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